
Cancro, alzheimer e altri pericoli: ll'elettrosmog minaccia la salute
L’entità dei rischi legati all’esposizione ad un campo elettromagnetico dipende dall’intensità del campo (induzione magnetica, misurata in Tesla) e dalla distanza dalla sorgente. Nel luglio 2001 lo Iarc (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) ha inserito i campi elettromagnetici nella classe 2B dei “possibili cancerogeni”, affermando che sussiste una “consistente associazione statistica” tra l’esposizione a campi elettromagnetici al di sopra di 0,4 microtesla ed un aumento del rischio di leucemie infantili. Riguardo ai telefoni cellulari, non esistono ancora risultati certi sui rischi (cancro, danni alla memoria, al sistema ormonale) legati al loro utilizzo.
Un effetto accertato delle onde elettromagnetiche ad alta frequenza (anche se non ionizzanti) è l'innalzamento della temperatura dei tessuti biologici attraversati, soprattutto quelli più ricchi di acqua. Nel caso dei telefoni cellulari, la potenza irradiata è bassa (solitamente minore di 1 watt) e il riscaldamento prodotto è dell'ordine di poche frazioni di grado, quasi interamente localizzato nella testa dell'utente, inferiore comunque all'effetto di una esposizione di pari durata alla radiazione solare. I soggetti portatori di pacemaker dovrebbero rispettare una distanza maggiore di 1 metro fra il telefono e il dispositivo medico, poiché le onde elettromagnetiche prodotte possono creare dei falsi impulsi nei circuiti che potrebbero scoordinare il ritmo.
Le radiazioni di microonde causano almeno due meccanismi che sono alla base dello sviluppo di un cancro: micronuclei e shock termico delle proteine. I micronuclei sono filamenti spezzati del DNA e indicano che le cellule non sono più in grado di ripararsi correttamente. Lo shock termico delle proteine è causato dal surriscaldamento di punti nei tessuti umani. Le radiazioni di microonde producono sul cervello effetti quali il rallentamento o l'arresto della produzione da parte della ghiandola pituitaria, detta anche ipofisi, dell'ormone stimolante tiroideo (TSH), determinando così una drastica riduzione degli ormoni tiroidei T4 e T3. La distruzione fin dalla giovane età di cellule neuronali annulla una “riserva cerebrale” che nella vecchiaia potrebbe compensare la morte di neuroni causata da Alzheimer o da altre malattie degenerative.
https://www.legambiente.it/inquinamento-alla-foce-del-torrente-modica-scicli/
http://www.sapere.it/enciclopedia/elettrosmog.html